«I sorrisi non mentono, Hamas mente». Con queste parole si chiudono i video che, nelle ultime ore, stanno comparendo su YouTube come pubblicità di 15 secondi. Nelle clip, una voce metallica generata dall’intelligenza artificiale spiega che il governo israeliano sta inviando ogni giorno «migliaia di camion» e «milioni di pasti» ai palestinesi nella Striscia di Gaza.

Le immagini mostrano civili sorridenti che si rivolgono verso la telecamera sollevando il pollice o creando un cuore con le mani, gesto che nel video viene replicato anche da un soldato verso la folla sotto di lui. Attorno ai palestinesi, camion colmi di pacchi targati Ghf, Gaza humanitarian foundation.

Nel filmato Israele rivendica: «Una delle più vaste operazioni umanitarie in corso nel mondo, senza intermediari, senza costi e in linea con il diritto umanitario internazionale».

La clip è un estratto di un video più lungo postato sul canale del ministero degli Esteri israeliano, tradotto e diffuso due giorni fa in cinque lingue: italiano, inglese, greco, tedesco e francese. In ognuna di queste versioni, i filmati hanno già raggiunto centinaia di migliaia di visualizzazioni e quello in italiano è stato diffuso anche su Facebook dalla pagina “Unione Associazione Italia-Israele”.

Il contenuto del video è profondamente differente rispetto alle immagini che circolano da settimane, che hanno visto migliaia di gazawi in fila (molti di loro dopo un viaggio di molti chilometri per raggiungere il centro di distribuzione degli aiuti umanitari gestito dalla Gaza humanitarian foundation, una fondazione privata) all’interno di corridoi delimitati da alte recinzioni. Durante la distribuzione, sono stati documentati scontri e spari dell’Idf sulla folla

Come funziona la pubblicità su youtube

Nella pagina di Youtube advertising c'è scritto che chiunque può diffondere la propria campagna pubblicitaria sulla piattaforma. Si apre un profilo Google Ads, si definisce l'obiettivo della campagna e il target e si carica il proprio contenuto, che però non deve contenere informazioni false o violente.

«Abbiamo esaminato l'annuncio segnalato in relazione alle nostre norme e in questo caso specifico non prevediamo di applicare restrizioni. Applichiamo le nostre norme in modo coerente e abbiamo bloccato gli annunci relativi a questo conflitto quando hanno superato il limite e violato tali norme», fa sapere un portavoce di Google a Domani, che ha anche sottolineato sia come Google Ads e YouTube abbiano una norma che non consente annunci che sfruttano o traggono vantaggio da eventi che dichiarano sensibili.

Sia come, negli ultimi anni, abbiano investito in modo significativo nell'ampliamento della norma sulle false dichiarazioni per affrontare informazioni inaffidabili all'interno dell'ecosistema pubblicitario. In sostanza, per YouTube un video che mostra civili sorridenti che aspettano il cibo dentro celle che le Nazioni Unite hanno definito «trappole della morte» non sembra violare le loro norme.

Questi spot appaiono proprio mentre i governi di Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Norvegia impongono sanzioni ai due leader dell’ultradestra israeliana Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich - rispettivamente ministro della Sicurezza nazionale e ministro delle finanze del governo di Benjamin Netanyahu - per le loro posizioni sull'espansione delle colonie ebraiche in Cisgiordania e sull’escalation della guerra a Gaza.

Oltre la propaganda

Tel Aviv diffonde i sorrisi dei palestinesi, ma un ragazzo palestinese, Abdul Rahman Zeidan, ripreso da Al jazeera il 3 giugno, dice: «Fateci morire di fame, fateci morire, ma non in questo modo». Sta parlando di sua madre e di tutte le altre persone che sono state uccise mentre si recavano ai centri di distribuzione degli aiuti alimentari della Striscia, gestiti dal 24 maggio da Ghf.

«Io conosco persone che sono andate e poi tornate come cadaveri», ha detto a Domani Sami Abu Omar, cooperante umanitario a Khan Yunis, che ha ricordato il primo giorno in cui la fondazione ha iniziato a distribuire gli aiuti umanitari dopo 100 giorni di blocco totale: «La prima giornata non è andata bene, si sono presentati in 200mila e non hanno trovato niente. Poi l’esercito israeliano ha cominciato a sparare, sono morte 39 persone».

Come funziona il nuovo piano di aiuti alimentari

Gaza Humanitarian foundation è stata registrata in Svizzera a febbraio 2025 da un cittadino armeno e include anche un ramo americano sconosciuto. Cacciata l’Unrwa, perché accusata senza alcuna prova di collaborare con Hamas, gli hub di Ghf sono rimasti gli unici punti di distribuzione.

Il modello delle Nazioni Unite prevedeva centinaia di piccoli centri. La Ghf punta, invece, su pochi hub. Il risultato sono grandi affollamenti di civili in attesa di cibo e l’esercito israeliano attorno che spara ai soggetti “sospetti”. L’Onu le chiama «trappole mortali». Il 10 giugno Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Unrwa, ha scritto su X: «Un altro giorno di distribuzione di aiuti e un altro giorno di trappole della morte. [...] questo sistema non intende affrontare il problema della fame».

«Finora sono quasi 220 le persone uccise mentre andavano a ritirare del cibo - ha aggiunto Sami Abu Omar -. Io non voglio andare perché significa svegliarsi alle 3 del mattino, fare sette chilometri a piedi per poi rischiare di essere ucciso. La gente ci va perché ha fame e non c’è alternativa».

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